Il silenzio che seguì fu carico di tutto ciò che non riuscivano a dire. Poi Melek abbassò lo sguardo, le mani ancora strette sul ventre.

Il silenzio che seguì fu carico di tutto ciò che non riuscivano a dire. Poi Melek abbassò lo sguardo, le mani ancora strette sul ventre.

La notte nel cuore

La pioggia cadeva fitta sulle strade di Istanbul, battendo contro i vetri dell’auto di Cihan come un tamburo incessante. Aveva guidato per ore senza fermarsi, con il cuore oppresso dall’angoscia. Le notizie su Melek gli erano arrivate come un fulmine: arrestata ingiustamente, accusata di un crimine che non aveva commesso. Era una corsa contro il tempo, e lui sapeva che se non fosse arrivato in tempo, le sbarre della prigione avrebbero potuto spegnere per sempre la sua fragile speranza.

Cihan non era mai stato un uomo facile, ma con Melek le sue difese cadevano. Ogni volta che la guardava, vedeva in lei non solo la donna che amava, ma anche una luce capace di illuminare le sue ombre più profonde. Ed era proprio per quella luce che non poteva lasciarla sola.

Quando arrivò davanti al commissariato, l’aria odorava di ferro e polvere. Corse dentro, ignorando le formalità, e chiese di vederla. I poliziotti lo fermarono, ma la sua voce ferma e lo sguardo deciso lo fecero sembrare più convincente di mille documenti ufficiali. Dopo discussioni e carte firmate, finalmente gli concessero qualche minuto con lei.

Melek era seduta su una sedia dura, le mani tremanti intrecciate sul grembo. I suoi occhi erano rossi di lacrime non versate. Quando lo vide entrare, il suo respiro si spezzò.
Cihan… sei venuto.
Lui si avvicinò lentamente, temendo che ogni passo potesse infrangere quella fragile immagine.
Sempre. Non avrei potuto lasciarti qui.

Il silenzio che seguì fu carico di tutto ciò che non riuscivano a dire. Poi Melek abbassò lo sguardo, le mani ancora strette sul ventre. Era un gesto istintivo, ma abbastanza eloquente da far capire a Cihan che stava nascondendo qualcosa.

Che succede? chiese con voce roca.
Melek scosse la testa, ma una lacrima le scivolò sulla guancia.
Non volevo dirtelo così… non qui.
Cihan le prese le mani, le sue dita calde che stringevano con delicatezza.
Dimmi la verità, Melek.

Lei inspirò profondamente, poi lasciò uscire le parole come un sussurro.
Aspetto un bambino. Nostro figlio.

Il tempo sembrò fermarsi. Cihan sentì il cuore accelerare, il respiro farsi irregolare. Mille pensieri lo attraversarono: paura, gioia, responsabilità. Ma soprattutto, una forza nuova. Non era solo Melek a dover proteggere: ora c’era una vita che li univa per sempre.

Lui si inginocchiò davanti a lei, posando una mano sul suo ventre ancora piatto.
Non permetterò che vi facciano del male. Né a te, né a nostro figlio.

Le parole erano una promessa solenne, un giuramento che ardeva nel buio come una fiamma.

Poco dopo, grazie a un avvocato chiamato in fretta e alle prove che Cihan riuscì a far arrivare in tempo, la situazione cambiò. I documenti che dimostravano l’innocenza di Melek furono consegnati proprio prima che venisse trasferita in carcere. Se fosse arrivato anche solo un’ora più tardi, sarebbe stato troppo tardi.

Quando uscirono dal commissariato, la notte sembrava diversa. La pioggia si era attenuata e il cielo, ancora scuro, lasciava intravedere una tenue luce all’orizzonte. Cihan mise il suo cappotto sulle spalle di Melek e la strinse a sé. Lei si abbandonò al suo abbraccio, sentendo che per la prima volta dopo tanto tempo poteva respirare.

Camminarono lungo la strada silenziosa, senza parlare. Le parole sarebbero state superflue: bastava il battito dei loro cuori, che adesso battevano all’unisono.

Cihan si fermò, guardandola negli occhi.
Melek, so che il cammino davanti a noi sarà difficile. Ci saranno ostacoli, nemici, paure. Ma ti giuro che non ti lascerò mai sola.
Lei sorrise, un sorriso timido ma pieno di luce.
Non ho mai avuto paura con te al mio fianco. E adesso… non siamo più soli.

Lui la baciò dolcemente sulla fronte, come a sigillare la promessa. Poi, con passo deciso, la guidò verso l’auto. Era tempo di costruire un futuro, nonostante le ombre che ancora li circondavano.

Quella notte nel cuore, tra pioggia e dolore, era nata una nuova speranza: un bambino, un amore rinnovato e la certezza che, insieme, avrebbero trovato la forza di superare tutto.


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La notte nel cuore La pioggia cadeva fitta sulle strade di Istanbul, battendo contro i vetri dell’auto di Cihan come un tamburo incessante. Aveva guidato per ore senza fermarsi, con il cuore oppresso dall’angoscia. Le notizie su Melek gli erano arrivate come un fulmine: arrestata ingiustamente, accusata di un crimine che non aveva commesso. Era…

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