La notte avvolgeva la città come una morsa di ferro. Le strade di Istanbul, bagnate dalla pioggia incessante, riflettevano le luci fioche dei lampioni.

La notte avvolgeva la città come una morsa di ferro. Le strade di Istanbul, bagnate dalla pioggia incessante, riflettevano le luci fioche dei lampioni.

«Cihan scopre che Melek è incinta e la salva dalla prigione appena in tempo»

La notte avvolgeva la città come una morsa di ferro. Le strade di Istanbul, bagnate dalla pioggia incessante, riflettevano le luci fioche dei lampioni. Dentro l’auto, Cihan guidava con il cuore in gola, mentre i tergicristalli lottavano invano contro la tempesta. Ogni secondo era prezioso: sapeva che Melek era rinchiusa tra quelle mura grigie e fredde, e che presto sarebbe stata condotta in prigione. Non poteva permetterlo.

Melek. Solo il pensiero del suo nome gli scaldava il petto e al tempo stesso lo straziava. Era la donna che aveva cambiato la sua vita, l’unica capace di guardare oltre le sue ombre. Ed ora, quell’ingiustizia rischiava di strappargliela per sempre.

Entrò nel commissariato come una tempesta. I poliziotti provarono a fermarlo, ma i suoi occhi, duri e determinati, parlavano più delle sue parole. Pretese di vederla, e dopo minuti che sembrarono eterni, lo condussero nella stanza dove lei lo aspettava.

Melek era seduta, pallida, con lo sguardo perso nel vuoto. Quando lo vide, il suo respiro si spezzò.
Cihan… sei davvero qui.
Lui si avvicinò, combattuto tra rabbia e sollievo.
Dove altro potrei essere? Non ti lascerò mai affrontare questo inferno da sola.

Lei abbassò lo sguardo, le mani posate sul ventre in un gesto istintivo. Fu allora che Cihan notò quel dettaglio, così naturale eppure così eloquente.
Melek… dimmi la verità. Cos’hai?

Le sue labbra tremarono. Una lacrima scivolò lenta sulla guancia.
Non volevo dirtelo così… ma non posso più nasconderlo. Aspetto un bambino. Nostro figlio.

Cihan rimase senza fiato. Un figlio. In mezzo a quell’oscurità, una vita nuova, fragile e luminosa. In un attimo, tutto cambiò: la paura si trasformò in coraggio, la disperazione in forza. Si chinò davanti a lei, posando una mano tremante sul suo ventre.
Non vi lascerò mai. Proteggerò te e nostro figlio con tutto me stesso. Lo giuro sulla mia vita.

Quelle parole non erano semplici promesse: erano un patto eterno, forgiato nel dolore e nell’amore.

Fu allora che la sua determinazione si tramutò in azione. Cihan mosse ogni contatto, chiamò un avvocato, pretese che le prove venissero riviste. Lottò con l’ostinazione di chi sa di avere tutto da perdere. E quando ormai la firma per il trasferimento era a un passo, arrivarono i documenti che dimostravano l’innocenza di Melek. Era stato questione di minuti. Se fosse arrivato più tardi, sarebbe stata condotta via, inghiottita dal buio.

Uscirono insieme dal commissariato. La pioggia si era placata, lasciando l’aria intrisa di un silenzio irreale. Cihan tolse il cappotto e lo posò sulle spalle di Melek, stringendola contro di sé. Lei chiuse gli occhi, respirando il suo calore, finalmente libera.

Camminarono fianco a fianco, senza bisogno di parlare. Ogni passo era un atto di resistenza, ogni sguardo uno scambio di forza.

Cihan si fermò e la fissò negli occhi, profondi e pieni di lacrime.
Melek, la strada davanti a noi sarà dura. Ma ti prometto che non ti lascerò mai più sola. Né tu, né nostro figlio.
Lei gli sorrise, e quel sorriso, fragile ma intenso, gli trafisse l’anima.
Con te al mio fianco, Cihan, non ho paura. Adesso non siamo più soli.

Lui la baciò sulla fronte, suggellando la promessa. Poi la prese per mano e la guidò verso l’auto. Il cielo, ancora velato di nuvole, lasciava intravedere una tenue luce all’orizzonte.

Quella notte, tra lacrime e tempesta, era nato un nuovo destino: un amore che nessuna prigione poteva spezzare, e una vita che li avrebbe uniti per sempre.


Vuoi che la prossima riscrittura la faccia ancora più cinematografica, con ritmo da sceneggiatura, oppure preferisci una versione più poetica e intima, quasi come un diario interiore di Melek?

«Cihan scopre che Melek è incinta e la salva dalla prigione appena in tempo» La notte avvolgeva la città come una morsa di ferro. Le strade di Istanbul, bagnate dalla pioggia incessante, riflettevano le luci fioche dei lampioni. Dentro l’auto, Cihan guidava con il cuore in gola, mentre i tergicristalli lottavano invano contro la tempesta.…

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