“Luna indossa la maschera di Electra e vive la sua vita. Ma cosa succede quando l’inganno si trasforma in realtà?”
- by btv2025
- Posted on 12 August, 2025
Luna indossa la maschera di Electra ed entra pienamente nel suo mondo — ma sotto la superficie, tutto è molto più oscuro di quanto sembri.
Dal primo momento in cui Luna si è calata nei panni di Electra — imitando le sue espressioni, il suo portamento sicuro, fino a infiltrarsi nel suo giro sociale — è stato subito chiaro: non si trattava di una semplice imitazione innocente. Luna non indossava solo una maschera; stava vivendo la vita di Electra, insinuandosi con precisione e intenzione nel mondo dei Forrester.
Scegliere il volto di Electra non era un atto di fuga. Era una riscrittura della storia. Ogni svolazzo dei suoi abiti di seta, ogni sopracciglio alzato, ogni “ciao” pronunciato con grazia — Luna li aveva studiati, provati, interiorizzati. E quando Electra era distratta, Luna copiava anche i suoi momenti più intimi — le riflessioni silenziose dopo una lunga giornata, gli sguardi affettuosi a Will Spencer — costruendo se stessa come un doppio vivente.
Ma non si trattava di diventare. Si trattava di sostituire. Luna aveva osservato quanto facilmente Electra attirasse l’attenzione. Invidiava lo sguardo fisso di Will, la deferenza degli altri verso la sua eleganza e il suo nome. La sua imitazione era strategica, una mossa di potere travestita da femminilità. Dietro quei sorrisi presi in prestito, batteva un’intenzione pericolosa.
Vivendo la vita di Electra, Luna ne assumeva le abitudini: il percorso verso la Forrester Creations, l’ordine del caffè, persino il modo in cui si scostava una ciocca di capelli dal viso. Le foto la mostravano agli eventi nei vestiti di Electra — occhi dello stesso blu acciaio, sorriso delicato uguale. In apparenza, Electra era sempre presente. Ma chi la conosceva bene percepiva qualcosa di strano, qualcosa di inquietante nel modo in cui si muoveva, parlava, esisteva.
Will lo sentiva più di tutti. Luna — travestita da Electra — si avvicinava a lui con una familiarità studiata. Il calore del tocco era quello di Electra, ma l’intenzione apparteneva a Luna — possessiva, calcolatrice. Ogni volta che la sua mano restava nella “sua”, era Luna che si appropriava di ciò che non era suo. Ogni parola sussurrata che lui credeva di scambiare con Electra, in realtà era diretta a un’impostora. Di notte, Will tornava a casa confuso: aveva parlato con Electra, ma quegli occhi — freddi, ossessivi — lo perseguitavano.
Intanto, Electra stava perdendo sé stessa. Luna non si limitava a imitare; stava oscurando. Gli inviti agli eventi iniziavano a sparire, mentre Luna, mascherata, vi partecipava con la stessa sicurezza che un tempo apparteneva a Electra. Rideva con amici comuni, raccoglieva complimenti per i lavori di design, riceveva messaggi da familiari convinti di vederla brillare. Ma ciò che vedevano era Luna, che prosperava rubando riconoscimenti.
La maschera non era più un semplice accessorio — si era fusa con la pelle di Luna. Parlava come Electra, ricordava aneddoti condivisi, chiamava Will con soprannomi personali. Ma a volte, quando la maschera scivolava anche solo per un secondo, si intravedeva la vera Luna: un guizzo di trionfo, uno sguardo calcolatore — qualcosa di freddo, di affilato.
In quei rari momenti, l’anima di Electra si risvegliava. Avvertiva il furto. Un invito smarrito, un campione di tessuto fuori posto, un messaggio letto ad alta voce da “Electra” (cioè Luna): tutto sembrava estraneo. Electra iniziava a domandarsi cosa fosse successo alla sua vita, chi stesse vivendo al suo posto, nei suoi spazi.
La resa dei conti avvenne un pomeriggio, quando Electra si trovò faccia a faccia con “sé stessa” allo specchio — o meglio, con una figura che le somigliava in tutto, ma il cui sguardo era più cupo. La voce calma di Luna le disse: “Eri così fragile. Ho solo rafforzato il tuo posto… nell’unico modo che conosco.” Ma Electra tremava: quella era la sua vita, il suo riflesso — eppure era stato rubato.
In quell’istante, Electra capì: la maschera di Luna non era più un travestimento. Era un’arma. Luna non indossava solo il volto di Electra; indossava il suo destino. Non era diventata Electra. Era diventata il nemico, che portava la sua pelle per conquistare tutto ciò che Electra aveva di più caro.
Quando Electra strappò via la maschera della finzione, anche quella di Luna cadde, fluttuando sul pavimento — simbolo spettrale di ciò che era stato perso: identità, fiducia, amore. Ora resta solo una domanda: Electra riuscirà a riconquistare la sua vita rubata… o Luna ha già cancellato ogni confine tra chi era lei e chi non lo è mai stata?
Luna indossa la maschera di Electra ed entra pienamente nel suo mondo — ma sotto la superficie, tutto è molto più oscuro di quanto sembri. Dal primo momento in cui Luna si è calata nei panni di Electra — imitando le sue espressioni, il suo portamento sicuro, fino a infiltrarsi nel suo giro sociale —…