Tra il cuore e l’illusione: Agata sceglie Roberto, e Mimmo cade nel silenzio

Tra il cuore e l’illusione: Agata sceglie Roberto, e Mimmo cade nel silenzio

C’è sempre un momento in cui le cose cambiano. Può succedere lentamente, come una pioggia che si trasforma in temporale senza che te ne accorga, oppure tutto all’improvviso, come una porta che si chiude troppo forte. Per Agata, quel momento ha avuto il volto di Roberto. Uno sguardo incrociato per caso, un dialogo nato quasi per gioco, e poi qualcosa che cresce, come un fuoco che inizia con una scintilla silenziosa.

Agata non pensava di trovarsi in questa situazione. Anzi, se qualcuno le avesse chiesto, qualche mese fa, cosa provava per Mimmo, avrebbe risposto con un sorriso incerto e una frase di circostanza. “Gli voglio bene,” diceva, forse più per non ferire nessuno che per vera convinzione. Mimmo era una presenza costante, gentile, forse un po’ prevedibile, ma sincera. Era il tipo di persona che ti fa sentire al sicuro, ma non necessariamente viva. E Agata, anche senza rendersene conto, stava aspettando qualcosa di più.

E poi è arrivato Roberto. Diverso. Sicuro. Spontaneo in quel modo che non puoi imparare. Con lui, Agata ha iniziato a sentirsi vista. Non solo osservata o apprezzata, ma veramente vista, come se ogni parola detta e non detta avesse finalmente un peso. Roberto non ha avuto bisogno di gesti eclatanti per farle capire che c’era qualcosa tra loro. Le bastava il modo in cui le parlava, come se ogni conversazione fosse importante.

All’inizio Agata ha provato a ignorarlo. Si è detta che era solo una simpatia, un colpo di testa passeggero. Ha perfino evitato Roberto per un po’, sperando che quella strana emozione svanisse. Ma non è successo. Anzi, più cercava di allontanarsi, più si rendeva conto che con Roberto si sentiva viva, piena, autentica. E così, senza un momento esatto, ma con una consapevolezza sempre più nitida, ha capito di essersi innamorata.

Il problema, però, era Mimmo.

Mimmo che c’era sempre stato. Mimmo che la guardava come se fosse la cosa più bella del mondo. Mimmo che sognava un futuro in due, e che, in cuor suo, forse già lo dava per certo. Agata sapeva che avrebbe dovuto parlargli. Sapeva che ogni giorno in più, ogni sorriso che gli regalava per abitudine, era un’illusione che alimentava.

E quando finalmente gliel’ha detto, tutto è cambiato.

Mimmo non ha fatto scenate. Non ha urlato, non ha chiesto spiegazioni. È rimasto in silenzio. Uno di quei silenzi che fanno più rumore di qualsiasi parola. Nei suoi occhi non c’era rabbia, ma qualcosa di più sottile e doloroso: la delusione. Non per Agata, ma per sé stesso. Per non essersi accorto, per aver creduto in qualcosa che stava svanendo da tempo.

Essere lasciati è sempre difficile, ma esserlo senza colpa, quando si è dato tutto, può essere devastante. Mimmo non aveva sbagliato niente, e forse è proprio questo che fa più male.

Ora i giorni passano, e ognuno cerca di ricostruirsi a modo suo.

Agata ha intrapreso un nuovo cammino con Roberto. Non è perfetto, non è semplice, ma è autentico. Sa di aver fatto una scelta difficile, e sa anche che qualcuno ne ha sofferto. Ma in fondo, era inevitabile: a volte amare significa anche dire addio a chi non si può più amare.

Mimmo, dal canto suo, ha imparato a convivere con quella delusione muta. Ha smesso di cercare spiegazioni, ha iniziato a guardarsi dentro. Ci sono giorni in cui la nostalgia lo sorprende, altri in cui riesce persino a sorridere. Ma una cosa è certa: ha capito che anche le ferite insegnano, e che forse, col tempo, potranno diventare cicatrici leggere, quasi invisibili.

La vita continua, come sempre. Le storie si intrecciano, si spezzano, si ricompongono. E in mezzo a tutto questo, restano i cuori che cercano un posto dove sentirsi davvero a casa.

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